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domenica 25 novembre 2007

Tempus fugit



Le tecnologie hanno velocizzato ogni cosa, e non e’ piu’ possibile concentrarsi su un compito alla volta: bisogna continuamente spostare l’attenzione da un’urgenza all’altra, rispondere subito a chi vuole dati e informazioni, essere elastici e tenere il ritmo. E cosi’, pur lavorando a ritmi frenetici, la sensazione e’ di non riuscire mai a portare veramente a termine qualcosa. Nel 1994 in una giornata media l’82% degli impiegati riusciva a portare a termine almeno la meta’ dei propri impegni lavorativi, oggi la percentuale è scesa al 50%.
E' diventata sempre piu’ importante la capacita’ organizzativa delle proprie giornate professionali. L'overflow di informazioni e di compiti a cui siamo costantemente sottoposti, e’ disorientante se non si e’ ben organizzati. La possibilita’ di essere sempre “connessi” deve essere accompagnata alla possibilita’ di dire “no, non ora, devo finire una cosa”.

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